giorno 95 - 23 novembre 2006 | |||
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Il parco nazionale delle montagne di Guadalupe dista un paio d'ore da El Paso e ci arriviamo di prima mattina per riuscire a visitarne almeno una parte prima di andare alle grotte di Carlsbad. La strada che ci porta al parco attraversa una vasta distesa del deserto Chihuahua di ieri, che si perde all'orizzonte. Sulla sinistra le Montagne Cornute (dallo spagnolo Cornudas Mountains) ci tengono compagnia sino all'arrivo a Guadalupe. Nell'ufficio turistico ritiriamo la piantina del parco e ci facciamo consigliare una bella passeggiata. Tira un vento forte ma la giornata è calda e soleggiata. Imbuchiamo subito il sentiero verso la Stanza del diavolo e dopo essere saliti lungo un costone di roccia dissestato cominciamo a scendere nel canyon e attraversiamo il letto di un fiume in secca. Seguiamo il fiume fino alla fine del sentiero, che ci premia per la sfacchinata con un bellissimo panorama. Le rocce sono frastagliate e presentano gradinate facili da salire, tra due pareti verticali da capogiro. Tra le pieghe delle rocce vediamo alcune lucertole che prendono il sole. Sulla via del ritorno un cervo si spaventa della nostra presenza e in un batter d'occhio con tre salti si arrampica su per un dirupo, come se niente fosse. Da lontano sentiamo il ruggito di un puma, ma non sappiamo esattamente da che parte provenga, le pareti riecheggiano. Procediamo con cautela, essendo stati avvisati dal ranger che qua i puma circolano liberamente. Certo che questo è un parco davvero particolare: i cacti crescono tranquillamente sotto i pini e c'è anche qualche acero tipico delle zone settentrionali del paese (e del Canada). Un accostamento floreale davvero insolito. D'inverno i cacti coperti dalla neve offrono occasioni uniche per i fotografi. Dopo 2 ore e mezzo siamo di nuovo al parcheggio pronti per fare gli speleologi. Arriviamo alle caverne in tempo per acquistare i biglietti per l'ultimo tour della giornata con il ranger, che ci porterà a 250 m sotto terra (temperatura costante tutto l'anno a 13°C) e per 2 km all'interno delle caverne più spettacolari del complesso: il Palazzo del re, le Stanze della regina e la Grande sala. Il ranger ci spiega, a volte con battute molto divertenti e sicuramente assodate nel tempo, la storia geologica delle caverne, che vennero scoperte nel 1911 da Jim White, un 16enne che al tempo lavorava come cowboy nei paraggi. Vedendo un nugolo di pipistrelli uscire da un buco nella montagna, incuriosito si costruì una scala a pioli per discendere all'interno e qui scoprì piano piano quello che oggi noi visitatori possiamo osservare in tutta comodità. Nel 1934 Carlsbad entrò sotto la protezione federale e Jim White divenne il primo ranger del parco nazionale, presso cui lavorò fino alla fine dei suoi giorni. Inizialmente l'importanza delle grotte non fu apprezzata per le meraviglie geologiche, ma per il fatto che con il tempo i pipistrelli che qua vengono alla fine dell'inverno per l'accoppiamento lasciarono circa 100 milioni di tonnellate di "pupù" che si sapeva essere un ottimo concime per le piantagioni di aranci della valle Imperial in California. Tutte queste tonnellate vennero estratte piano piano negli anni per essere vendute e trasportate appunto in valle come concimante. Nel tempo i geologi iniziarono a studiarne la formazione. Sono veramente spettacolari, se non altro per le dimensioni. La Grande sala ad esempio copre una superficie pari a 6 campi da calcio. Alcune zone delle caverne sono adibite anche per l'esplorazione più avventurosa, sotto la guida di un ranger. Ci si può prenotare per scendere in alcune grotte a carponi, strisciando lungo le pareti con torcia in mano ed elmetto in testa. Proprio come i primi speleologi. Il tour dura quasi 2 ore ma ci lascia tempo sufficiente per esplorare da soli altre parti delle caverne che esulano dal percorso con il ranger. Questa non è stagione di pipistrelli, quindi non abbiamo il lusso di vederli svolazzare sulle nostre teste. Non importa... Le caverne sono "vive" nel senso che sono continuamente in evoluzione e nei millenni futuri l'erosione della superficie esterna delle montagne le farà crollare. Sono contenta di averle viste finalmente, certe cose non vanno procrastinate. Due parchi in un giorno è un record. |
![]() Le Montagne Cornute con il deserto Chihuahua. |
![]() Sempre montagne e deserto. |
![]() El Capitan, che fa parte della catena delle montagne Guadalupe nel parco nazionale. |
![]() La strada che porta al parco. |
![]() Sempre El Capitan prima dell'arrivo al parco. |
![]() Benvenuti al parco nazionale delle montagne Guadalupe! |
![]() Albero rinsecchito. |
![]() Vista lungo il sentiero. |
![]() L'arrivo alle gradinate. |
![]() Rocce di manganese, dolomite e solfato di ferro. Sembrano lingue di fuoco al sole. |
![]() Rocce bianche di calcare. |
![]() La fine del canyon. |
![]() Particolare della gradinata. |
![]() Petino che scende. |
![]() Il sentiero sulla via del ritorno. |
![]() Un cactus. |
![]() Benvenuti al parco nazionale della Caverne di Carlsbad! |
![]() La discesa nella grotta. |
![]() Stalattiti. |
![]() Una formazione rocciosa a forma di drappo. |
![]() Altre stalattiti sottilissime, sembrano cannucce. |
![]() Stalattiti e stalagmiti, che prima o poi sono destinate a unirsi. |
![]() Altri capolavori della natura. |
![]() In alcuni casi le formazioni a grappolo sembrano funghi. |
![]() La cosiddetta Colonna velata. |
![]() Un soffitto con rocce pendule, e se ci cadessero in testa?. |
![]() Un altro particolare. |
![]() E un altro ancora. |
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